Dio ti conosce, chiunque tu sia… (bellissima, leggetela)

gesù 2
Egli ti chiama per nome, siccome ti ha creato, ti vede e ti comprende. Sa che cosa c’è in te, tutti i tuoi sentimenti e i pensieri, le inclinazioni e i gusti, la forza e la debolezza. Ti vede nei tuoi giorni di gioia e nei giorni dei debolezza, simpatizza con te nelle tue speranze e tentazioni, si interessa di tutte le tue ansietà e dei tuoi ricordi, degli slanci e degli scoraggiamenti, ha contato tutti i tuoi capelli e seguito la tua crescita. Egli ti abbraccia e ti sostiene, ti solleva e ti rimette a terra; egli guarda il tuo viso quando ride o piange, nella malattia o nella buona salute.
Guarda le tue mani e i tuoi piedi, sente la tua voce, i battiti del tuo cuore, il tuo respiro. Tu non ami te stesso, come lui ama te. Non puoi aver paura della sofferenza tanto quanto lui prova ripugnanza nel vedertela subire; e se la fa scendere su di te, è come se tu stesso la invocassi perché si trasformi, in seguito, in un bene maggiore.

Tu non sei soltanto la sua creatura, sebbene egli abbia cura anche dei passeri. Tu sei un uomo riscattato e santificato, suo figlio adottivo, fatto partecipe di una parte di quella gloria e di quella benedizione che discendono eternamente da lui sul Figlio unico.

Tu sei stato scelto per essere suo: eri uno di quelli per il quale Cristo ha rivolto al Padre la sua ultima preghiera, mettendoci il sigillo del suo sangue prezioso. Quale grande mistero per la nostra fede! Se ci pensiamo, non possiamo fare a meno di sorridere come Sara: ridere di meraviglia e di perplessità.

Che cos’è dunque l’uomo, che cosa siamo noi; che cosa sono io perché il Figlio di Dio si prenda talmente cura di me? Che cosa sono perché egli mi abbia elevato dalla quasi natura di diavolo e a quella di angelo? perché abbia cambiato lo stato originale della mia anima creandomi nuovamente, io che sono stato fin dalla gioventù un prevaricatore? perché lui stesso abiti personalmente nel mio cuore facendo di me il suo tempio? Cosa sono io perché Dio-Spirito Santo voglia entrare in me ed elevi i miei pensieri verso il cielo con indicibili gemiti?

(Card. Newman)